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L'intelligenza artificiale ci libera dalla quarantena?

Aggiornamento: 16 lug 2020


Esistono operazioni che un automa può compiere ed altre no.

Ho impiegato molto (forse troppo) tempo nella ricerca di procedure e sistemi che mi consentissero di lavorare di meno e di sentirmi veramente libero.

Se la felicità è fare ciò che si desidera fare nel luogo ove si desidera essere, io, alle volte, non sono felice.

Il mio studio, il luogo in cui si trova e la mia stanza di lavoro sono bellissimi. Ho avuto la fortuna di vivere la maggior parte del tempo nel bello, facendo un lavoro che mi piace. Eppure spesso vorrei essere altrove e sentirmi libero.

Vorrei dare il contributo della mia esperienza e del sapere, accumulato in anni di studio e di lavoro, in rete, da qualunque luogo io possa trovarmi in quel momento.

Ho completato questo percorso in maniera angosciata: la pandemia del Coronavirus mi costringe ad usare solo comunicazioni via mail, Wildix, Gotomeeting, Zoom e via discorrendo, ma quando tutto ciò finirà spero di poter continuare in questo modo, nella speranza che i miei clienti si siano abituati a vedermi così.

Nel frattempo, con il mio team, ho messo a punto le procedure.

Avevamo già firmato due convenzioni con fornitori di intelligenza artificiale. Il primo ci ha fornito il supporto tecnico per la selezione ed analisi automatica dei documenti e per la segnalazione delle anomalie, il secondo ci consente un'interazione, automatica e intelligente, con il cliente (chatbot).

Abbiamo completato la prima fase dell’istruzione dei sistemi e li abbiamo integrati con un algoritmo di nostra proprietà per la sovrapposizione delle planimetrie.

La nostra start-up innovativa è ora in condizione di inserire i documenti, così come ricevuti dal cliente, verificarne la completezza, segnalare eventuali anomalie. Con l’aiuto del nostro algoritmo, identifichiamo, nei limiti del possibile, le discrepanze tra lo stato di fatto, il catasto e il permesso di costruire originario.

Il nostro sistema, inoltre, risponde ai quesiti dell’utente, attingendo a una copiosa libreria di risposte frequenti (le cosiddette FAQ). L'intervento umano è minimo e la piattaforma impara ogni giorno, riconoscendo sempre più documenti e rispondendo ad un numero sempre crescente di domande.

In teoria, al termine di questa fase inizia la vera consulenza on line.

Chi vuole identificare e risolvere i problemi di un immobile può, con me e con i miei collaboratori, compilare un questionario on line, attraverso il quale esaminiamo il corredo documentale e misuriamo la “temperatura” dell’immobile, identificando problemi e suggerendo soluzioni. Sovrapponendo tutti i titoli edilizi sopravvenuti nel tempo, confrontiamo l’ante operam di un titolo con il post operamdi quello precedente; segnaliamo le discrepanze non giustificate (abusi edilizi); indichiamo, ove possibile, le procedure di sanatoria o di fiscalizzazione dell’abuso.

Non contenti, abbiamo aggiornato la piattaforma addestrandola ad operare anche nel settore dei crediti in sofferenza (NPL e UTP) e stiamo cominciando a lavorare sulle procedure tipiche dei periodi di crisi d’azienda (artt. 67 e 182-bis della legge fallimentare).

Tutto ciò posso farlo ovunque io sia.

In conclusione, lavoro molto di più per lavorare da vero “libero” professionista. Se siete incuriositi, vi consiglio un giro nel sito della start-up innovativa www.realestatedocumentsdata.com.

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